Crescita delle Esportazioni Agroalimentari Italiane in Cina nel 2023

Secondo i dati ISTAT, nel 2023 le esportazioni italiane di prodotti agroalimentari verso la Cina hanno superato i 540 milioni di euro, registrando un incremento del 5% rispetto al 2022. Questo risultato conferma la Cina come il secondo mercato più importante in Asia per l’export italiano nel settore, subito dopo il Giappone. Tale performance è significativa, considerando il rallentamento economico cinese e una domanda interna inferiore al potenziale. Nonostante queste difficoltà, l’Italia ha migliorato la propria posizione tra i principali esportatori agroalimentari europei verso la Cina, salendo al sesto posto dietro a Francia, Paesi Bassi, Spagna, Germania e Danimarca.

Il vino si conferma il principale prodotto italiano esportato in Cina, con un valore che supera i 100 milioni di euro. Pur registrando una contrazione del 10,2% rispetto al 2022, questo risultato è migliore rispetto alla flessione complessiva delle importazioni di vino da parte della Cina (-17,6%). I vini da tavola hanno generato 73,5 milioni di euro, mentre gli spumanti hanno totalizzato 26,6 milioni di euro, con cali rispettivamente del 12,1% e del 4,7%. L’Italia ha mantenuto una delle migliori performance tra i produttori europei, al pari della Francia, aumentando la propria quota di mercato al 10%. Le altre bevande alcoliche (escluse le birre) hanno visto un incremento significativo, raggiungendo 11,4 milioni di euro, in crescita del 17,7% rispetto all’anno precedente.

Il settore lattiero-caseario si è posizionato subito dietro al vino, in parte grazie al bando cinese sulla carne suina italiana, che ha limitato l’export di questo prodotto. Con un valore di circa 83,1 milioni di euro, il comparto ha registrato una crescita dell’11,3% rispetto al 2022.

Anche i prodotti dolciari hanno mostrato una crescita solida: i biscotti, con un aumento del 18,5%, hanno raggiunto un valore di 28,7 milioni di euro. Prodotti a base di cioccolato e confetteria hanno visto un incremento straordinario del 69,1%, per un totale di 28,2 milioni di euro. Il segmento delle paste alimentari, invece, ha subito una leggera flessione del 2,7%, con un valore intorno ai 28 milioni di euro, principalmente a causa della contrazione dei consumi nei canali Ho.Re.Ca (hotellerie, ristoranti, caffè), che ha colpito anche vino, olio di oliva e caffè.

L’export di ortofrutta ha registrato un incremento significativo del 20,2%, raggiungendo oltre 23 milioni di euro, grazie all’attuazione completa dei protocolli di esportazione. Inoltre, l’espansione futura del settore potrebbe essere favorita dall’autorizzazione all’export di pere e dall’inizio di trattative per le mele. I succhi di frutta hanno segnato una crescita notevole del 54,4%, raggiungendo i 14,1 milioni di euro. Anche le bevande analcoliche, incluse le acque minerali in bottiglia, hanno mostrato una crescita dell’11%, con un valore di 14,4 milioni di euro. In crescita sono anche i prodotti ittici, che hanno raggiunto 4,4 milioni di euro, registrando un aumento del 69%.

Diversamente, l’olio di oliva ha subito una flessione significativa, scendendo a 14 milioni di euro, con un calo del 25,5%. Questo risultato è stato penalizzato dalla riduzione della produzione nazionale nel 2022/2023 (-37%) e dalla dipendenza dai canali Ho.Re.Ca, dove si è verificata una contrazione dei consumi. Anche l’export di caffè ha subito un calo del 35,3%, attestandosi a 17,7 milioni di euro, ma rimane un prodotto con alto potenziale, grazie alla crescente diffusione del gusto per il caffè in Cina.

Per sostenere i segmenti in difficoltà, sono previste per quest’anno iniziative promozionali mirate, come masterclass su vino, caffè e olio, riunite sotto il marchio distintivo “I Love Italian Wine/Coffee/Olive Oil”, oltre a campagne sui social media e nuovi progetti per espandere la presenza sulle principali piattaforme di e-commerce. Queste azioni puntano a rilanciare le esportazioni e consolidare il posizionamento dei prodotti italiani nel mercato cinese.

LA Redazione